giovedì 1 aprile 2010

Look at Festival - Worker on the roof



Espongo la mia opera Worker on the roof al Look at Festival 2010:
I lavoratori italiani in difficoltà, per essere ascoltati da qualcuno, sono stati costretti ad arrampicarsi sui ponteggi e sui tetti come estremo gesto di denuncia della loro condizione. La spettacolarità di questi presidi è stato l'unico modo che hanno trovato per raccontare la loro storia di resistenza quotidiana. Nel far ciò, quei lavoratori hanno pensato al modo migliore per raggiungere il mezzo televisivo. Perché questo serviva a dare consistenza reale alla loro lotta che non sarebbe mai "esistita" se nessuno l'avesse vista.
Tutti noi abbiamo assistito alle immagini che documentavano queste vicende ma spesso le proteste non arrivano neanche al tubo catodico. Eppure, dietro quello schermo, c'è un mondo reale che viene costantemente ignorato per il semplice fatto che nessuna televisione ne trasmette le immagini.
Se io metto una persona su un tetto per fargli raccontare la sua storia non sarà altrettanto "reale" come quando la sua immagine passa attraverso uno schermo.
La televisione sostituisce l'uomo, così come gli schermi collocati sopra il tetto sostituiscono i lavoratori che protestano. E allora ecco che gli inediti video amatoriali girati dai familiari degli operai diventano "veri" nel momento in cui vengono “televisati”, perché l'attuale percezione della realtà passa inesorabilmente dall'imprimatur televisivo.
Proprio per poterli ascoltare, sostituiamo ai lavoratori la loro immagine catodica e la collochiamo nel luogo di protesta che hanno scelto. Il sistema mediatico concede spazio al dissenso solo se trasformato in spettacolo. La realtà è meno reale della televisione?

ImmaginAzioni è il titolo di questa edizione che ospiterà le installazioni di Mario Canali, Ass. Dn@, Theo Eshetu, Giulia Gerace e Tiziana Bertoncini, Marcantonio Lunardi, Lorenzo Pizzanelli e Fariba Ferdosi, Marco Pucci, Sara Rossi, Giacomo Verde.
 Immaginari (creativi, metaforici, caleidoscopici, realistici) e azioni (generative, interattive, dialettiche) vengono proposti dagli artisti sia come fattori determinanti nella creazione delle rispettive opere, ma anche come invito alla partecipazione dello spettatore, in alcuni casi fisicamente interattiva, in altri più immaginifica, intima, speculativa.
Gli spettatori dovranno scegliere all’ingresso della mostra quale percorso affrontare, se vorranno prima immaginare o agire, a seconda della propria curiosità e del grado di coinvolgimento che desidereranno sperimentare.

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